UFFICIO PUBBLICA TUTELA
L’Ufficio Pubblica Tutela (UPT) - istituito obbligatoriamente in tutte le Aziende Sanitarie ai sensi dell’art. 23 bis della legge regionale n. 33/2009 - è retto da un responsabile, che proprio per garantire la massima autonomia ed indipendenza, non può essere un dipendente del Servizio Sanitario Nazionale. Il Direttore Generale dell’ATS Bergamo nomina il Responsabile dell'Ufficio di Pubblica Tutela su proposta del Collegio dei Sindaci dell’ATS competente e sulla base di apposito avviso pubblico ove verranno indicati i requisiti specifici, l’indennità prevista e le modalità organizzative.
ATS Bergamo ha provveduto, con atto n. 402 del 23 Maggio 2024, a nominare la Dott.ssa Blerina Rrapaj quale nuovo Responsabile dell’Ufficio Pubblica Tutela.
La citata normativa di riferimento e le linee guida emanate dalla Regione Lombardia, indicano in modo preciso quali debbano essere le caratteristiche salienti dell’UPT:
- costituisce uno strumento di tutela delle persone che accedono ai servizi ed alle prestazioni sociali, sanitarie e sociosanitarie;
- opera in rappresentanza delle istituzioni sociali e civili, perché siano resi effettivi e fruibili i diritti degli utenti;
- verifica, anche d’ufficio, che l’accesso alle prestazioni rese dalle unità d’offerta avvenga nel rispetto dei predetti diritti degli utenti;
- è in stretto collegamento con gli Uffici di Piano e di Protezione Giuridica delle ASST PAPA GIOVANNI XXIII , con i Tavoli del Terzo settore e con il Network Regionale per l’ascolto del cittadino.
Concretamente l’Ufficio di Pubblica Tutela
L'Ufficio di Pubblica Tutela si configura come uno strumento capace di operare per la realizzazione dei diritti dei cittadini e dei loro bisogni di salute per quanto attiene alle problematiche sanitarie e sociosanitarie.
Svolge in particolare le seguenti attività:
a) segnala all'ente di appartenenza disfunzioni nell'erogazione di servizi e prestazioni al fine di evitare l'insorgere di contenziosi;
b) si raccorda con il difensore regionale e con altri organismi di tutela per risolvere in via consensuale questioni sollevate dagli utenti;
c) verifica che l'accesso alle prestazioni rese dalle unità d'offerta sanitarie e sociosanitarie avvenga alle condizioni previste nella Carta dei Servizi;
d) verifica lo stato di implementazione, attuazione e diffusione delle Carte dei Servizi, autonomamente sollecitando o promuovendo interventi correttivi o di aggiornamento, al fine di garantire il rispetto dei diritti degli utenti all’accesso alle prestazioni rese, nonché della libera scelta dell’unità di offerta sanitaria e sociosanitaria;
e) entro il 31 gennaio di ogni anno l'UPT predispone una relazione a consuntivo sull’attività svolta e sullo stato dei diritti del cittadino e degli operatori dell'azienda sanitaria coinvolta e la trasmette, nel rispetto della riservatezza dei dati personali, al Direttore Generale ed al Presidente della Conferenza dei Sindaci. La relazione deve essere pubblicata sul sito internet aziendale. Al fine di agevolare l’accesso dell’utenza all’Ufficio, il Responsabile dell’UPT deve garantire la propria presenza in Azienda almeno due volte al mese, presso i locali messi a disposizione dall’Azienda stessa.
Compenso del responsabile UPT
Al responsabile dell’UPT è corrisposta un’indennità annua lorda onnicomprensiva, non superiore all’indennità prevista dall’articolo 18 bis, comma 3, lettera b), per il Presidente del Nucleo di Valutazione della struttura sanitaria di riferimento.
Tale indennità è determinata da parte dell’Ente di riferimento sulla base della complessità dell’Ente medesimo ed in coerenza con l’indennità stabilita per il Presidente del Nucleo di Valutazione.
Il compenso è espresso nell’avviso pubblicato per l’assegnazione dell’incarico.
Cosa non possiamo fare
L’UPT non ha il compito, e neppure gli strumenti, per intervenire nei casi riguardanti errori medici e richieste di risarcimento per danno biologico. Questi casi, infatti, rientrano nella più generale sfera delle cause civili e quindi ci si deve rivolgere a liberi professionisti (avvocati e/o medici legali).
I tempi di risposta
Le normative regionali prevedono che l’Ufficio Pubblica Tutela fornisca una risposta conclusiva entro 30 giorni dalla segnalazione. In alcuni casi, però, si può verificare che tale termine venga superato quando:
- i temi trattati richiedono approfondimenti particolarmente complessi;
- i Servizi o le Strutture sanitarie coinvolte non rispondano in tempi rapidi alle richieste dell’UPT.
- A parte questi rari casi, i tempi medi di risposta registrati in questi anni di attività sono decisamente inferiori ai 30 giorni.
Attività UPT
L’Ufficio di Pubblica Tutela, annualmente, rendiconta la propria attività attraverso relazioni annuali che sono pubbliche e, quindi, consultabili:
- relazione anno 2011
- relazione anno 2012
- relazione anno 2013
- relazione anno 2014
- relazione anno 2015
- relazione anno 2016
- relazione anno 2020-2022
- relazione anno 2024
su alcune specifiche materie, quando il problema emerge come criticità generale, l’Ufficio di Pubblica Tutela emette dei pareri come ad esempio per le questioni relative alle prestazioni esenti per patologie o alle prestazioni aggiuntive.
Gli altri UPT della Provincia
Nella nostra provincia, oltre che presso l’Azienda Sanitaria Locale, sono istituiti analoghi Uffici di Pubblica Tutela a cui rivolgersi quando l’episodio da segnalare è avvenuto presso queste strutture:
E’ comunque possibile, in quanto previsto dalla normativa Regionale, rivolgersi ad un UPT diverso da quello della struttura interessata al disservizio, quest'ultimo ha l’obbligo di ricevere la segnalazione e di trasmetterla successivamente all’UPT competente.
Il Difensore Civico Regionale
Come accennato nella pagina precedente, gli Uffici di Pubblica Tutela sono istituiti obbligatoriamente in tutte le Aziende Sanitarie della Regione Lombardia. In ogni Asl ed in ogni Azienda Ospedaliera pubblica della Regione, quindi, dovrebbe essere attivo un Ufficio di Pubblica Tutela. Quando si verificasse che, in una Asl o in una Azienda Ospedaliera Pubblica, non fosse attivo un Ufficio di Pubblica Tutela, ci si può rivolgere al Difensore Civico Regionale. Al Difensore Civico Regionale ci si può rivolgere anche quando, fatta la segnalazione all’UPT, non si è soddisfatti della risposta ricevuta. Al Difensore Civico Regionale, infine, ci si può rivolgere anche per altre materie quando nel proprio Comune non è presente il Difensore Civico Comunale.
Per conoscere tutte le competenze del Difensore Civico Regionale, o per contattarlo, consultare il relativo sito www.difensorecivico.lombardia.it L’Ufficio di Pubblica Tutela dell’ATS Bergamo è accreditato quale centro di raccolta per le segnalazioni da inviare al Difensore Civico Regionale.
Ufficio pubblica tutela – ATS BERGAMO
Responsabile
Dr.ssa Blerina Rrapaj
Attività
L'Ufficio Pubblica Tutela (UPT) ha il compito di tutelare e rappresentare le istanze sociali e civili dei cittadini, affinché siano salvaguardati i loro diritti, nel rispetto della dignità personale.
L'Ufficio, che lavora in sinergia con l'Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP), si occupa di eventuali approfondimenti circa istruttorie relative a reclami, qualora l'utente non si ritenesse soddisfatto della risposta ottenuta dall'URP.
Informazioni
Indirizzo: Via Galliccioli, 4 Bergamo
Oraria apertura: Su appuntamento
Telefono: 035/385111
Mail: upt@ats-bg.it
Ultimo aggiornamento: 04/03/2025