GAS RADON

Il Radon è un gas naturale radioattivo, incolore ed inodore, rilevabile con l’utilizzo di strumenti specifici, che spontaneamente si sprigiona dalle rocce (ad es. graniti, pozzolane, tufi, lave..) e dal suolo, con concentrazioni variabili a seconda della composizione.
Il radon nell’atmosfera non raggiunge mai concentrazioni elevate, il rischio si ha in ambienti chiusi (indoor), quali abitazioni e luoghi di lavoro, dove può raggiungere concentrazioni elevate tali da esporre la popolazione a rischi per la salute a causa del limitato ricambio d’aria.
Perché è pericoloso per la salute?
Il radon è stato classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come cancerogeno certo dal 1988; infatti, il gas presente nell’aria si lega al pulviscolo atmosferico che viene inalato, andando a depositarsi nei bronchi e nei polmoni.
Una volta inspirato dà origine a prodotti di decadimento radioattivo, che danneggiano il DNA delle cellule polmonari e nel tempo possono provocare il cancro al polmone.
Il rischio di tumore al polmone aumenta proporzionalmente all’aumentare dell’esposizione al radon e con l’aumentare del tempo di esposizione.
Dove si trova il Radon?
La concentrazione maggiore si può avere nei piani sotterranei, seminterrati o al piano terreno degli edifici, ovvero nei locali strettamente a contatto con la terra e le rocce.
Come ridurre la concentrazione negli ambienti?
- Ventilare gli ambienti: aprire spesso le finestre a partire dai locali posti ai piani inferiori.
- Sigillare crepe e fessure del pavimento, dei muri e dei fori per il passaggio degli impianti di servizio (idrici, elettrici, fognari…) con prodotti a base di poliuretano o silicone.
- Ventilazione del vespaio sotto l’edificio. Il vespaio è una camera d’aria presente sotto alcuni edifici, che isola il pavimento dal terreno sottostante. Aumentando la ventilazione del vespaio si diluisce il gas presente e si riduce la quantità immessa nell’edificio. Per aumentare la ventilazione è necessario incrementare il numero di bocchette di areazione o installare un impianto di ventilazione forzata. È indispensabile mantenere pulite le bocchette di areazione.
- Tecniche preventive:
- Eliminare eventuali sorgenti di radon;
- Inserire una barriera impermeabile al gas durante la costruzione di parti a contatto con il terreno;
- Pressurizzare l’abitazione, invertendo il flusso dell’aria grazie all’immissione meccanica di aria nei locali;
- Depressurizzare il suolo con la creazione di pozzetti interrati interni o esterni alla casa, determinando una pressione negativa che risucchia il gas dal terreno liberandoli poi nell’atmosfera.
Livelli di riferimento
Il testo unico di riferimento in materia di radon è il Decreto Legislativo 101/2020 – Titolo IV Capo I. L’articolo 12 riporta in particolare i livelli massimi di riferimento da non superare:
- 300 Bq/m3 in termini di concentrazione media annua di attività di radon in aria per le abitazioni esistenti;
- 200 Bq/m3 in termini di concentrazione media annua di attività di radon in aria per le abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024;
- 300 Bq/m3 in termini di concentrazione media annua di attività di radon in aria per i luoghi di lavoro;
e le specifiche indicazioni tanto per luoghi di lavoro quanto per ambienti di vita sono contenute negli articoli dal 16 al 19.
Approfondimenti:
- Regione Lombardia - Sito istituzionale consultabile alla sezione links, a fondo pagina
- ATS Bergamo - Documento Radon consultabile alla sezione allegati, a fondo pagina
Responsabile della pubblicazione: Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria
Ultimo aggiornamento: 31/03/2025